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Escursione domenicale all’Alpe Devero (1650 m) con Beatrice, mia moglie, e Giusi, la moglie di Marino. Con l’idea di fare una gita al Lago di Devero (1856 m), partiamo da Varse alle h 8:30, imbocchiamo l’autostrada A26, superiamo Domodossola e proseguendo sulla SS36 del Sempione, prendiamo l’uscita per le Valli Antigorio e Formazza. Attraversiamo Crodo, e arrivati a Baceno, svoltiamo a sinistra per Goglio. Scaliamo la montagna salendo sugli stretti tornanti, attraversiamo una lunga e buia galleria dalla cui volta scendono rivoli di acqua, e, dopo aver pagato 5 Euro per l’ingresso all’Alpe Devero, proseguiamo sui tornanti, fino ad arrivare al parcheggio situato all’ingresso del villaggio. Fermiamo l’auto e calzati gli scarponi, ci mettiamo in cammino. In alcuni punti è presente della neve fresca, la giornata è ben soleggiata ma soffia un vento gelido che ci fa indossare subito guanti e cappelli.
Situata all’estremità superiore della Valle Antigorio ai confini con la Svizzera, ed incastonata tra i massicci delle Alpi Lepontine, tra i quali il Cervandone (3211 m), la Punta della Rossa (2888 m) e il Pizzo Crampiolo (2776 m), l’Alpe Devero è un gioiello di rara bellezza. Fa parte del comune di Baceno (Verbania), è inserita all’interno del Parco Regionale Veglia-Devero ed è sottoposta a vincoli ambientalistici che ne proteggono l’integrità. L’habitat è caratterizzato da praterie di alta quota, torbiere, ontani, pianta che cresce negli ambienti umidi situati a queste altezze, e da lariceti con sottoboschi di mirtilli e rododendri, regno del gallo forcello.
Arriviamo “Ai Ponti”, da dove dipartono i principali sentieri escursionistici della zona, e la piana appare in tutta la sua vastità. Di colpo le ansie e le nebbie del quotidiano sono lontane ed il passo e l’animo si distendono leggeri tra le folate di vento gelido. L’intenzione è quella di percorrere il sentiero Natura del Vallaro, che, passando dal lago delle Streghe (1770 m), collega Devero (1650 m) a Crampiolo (1767 m), per terminare alla diga di sbarramento del Lago di Devero o di Codelago (1856 m). L’itinerario è ben segnato e non presenta grosse difficoltà. Lungo il percorso pannelli esplicativi guidano alla conoscenza degli ambienti in cui si cammina, ed è possibile apprendere del modellamento glaciale della conca di Devero e della frana preistorica precipitata dal Pizzo Crampiolo (2776 m). Dell’antico lago, dopo la bonifica del XVI-XVII secolo, restano ancora delle zone paludose, ambienti di torbiera, nella parte centrale. Dalla piana, il sentiero, che segue l’andamento del torrente Devero, sale tra boschi di larici e ci porta nella bella radura di Corte di Ardui (1760 m). Prima del villaggio di Crampiolo, svoltiamo a sinistra e raggiungiamo il Lago delle Streghe (1770 m). Nascosto nel lariceto tra mirtilli e rododendri, il laghetto, chiamato anche Lago Azzurro, delimitato da detriti morenici e alimentato da una sorgente sotterranea, si mostra ai nostri occhi con le sue acque verdi e cristalline. Lasciamo il bel lago e proseguendo sul sentiero, circondato dalle torbiere che caratterizzano questa zona, ci dirigiamo verso il Lago di Devero (1856 m) che raggiungiamo verso le h 12:00. Il lago è molto bello: il blu delle acque contrasta con i colori caldi della vegetazione autunnale, e per il freddo e la neve che ricopre gran parte del terreno, ci sembra di essere immersi in un paesaggio del Grande Nord. Ci fermiamo vicino ad una piccola baita riparata dal vento, mangiamo e beviamo del te caldo, molto gradito data la fredda giornata. Riprendiamo il cammino e costeggiando il versante est del Montorfano (1937 m), raggiungiamo il grazioso villaggio di Crampiolo. Facciamo qualche foto e quindi, percorrendo l’agevole sentiero, arriviamo all’Alpe Devero. Dopo un caldo caffé al Bar Tre Stelle, ci riportiamo alla macchina e partiamo per Varese.
L’escursione, adatta anche a persone poco allenate, è stata interessante, ed abbiamo veramente apprezzato la placida atmosfera che si respira tra questi splendidi paesaggi. |
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